DAY AFTER?

Nel lontano 1984 uscì The Day After, un film catastrofista sugli effetti della guerra nucleare. A ripensarci adesso, dal punto cinematografico faceva abbastanza pena, ma dal punto di vista sociale segnava la mia giovinezza, ci ricordava la spada di Damocle della guerra nucleare. Da lì a poco sarebbe caduto l'impero sovietico e le generazioni successive alla mia non seppero più cosa volesse dire vivere in mezzo a migliaia di missili a testata nucleare.
Ora all'improvviso ecco mi ci ritrovo in mezzo: non più migliaia di missili, ma forse una decina o due. Tra poco si fronteggeranno a un migliaio di chilometri uno dall'altro. Che fare? Che dire?
Francamente non lo so, la mia speranza che come fu per USA e URSS non succeda nulla e se si guarda in giro anche tra India e Pakistan hanno le bombe e nulla succede.
Quello di cui ho paura di andare pestare la coda al cane che dorme: attaccare l'Iran conviene? Vale la pena sacrificare 500-1000 israeliani, queste sono le previsioni, per un attacco che ha basse probabilità di successo, ma che potrebbe scatenare una tempesta nel medio oriente? Anche a questo non so rispondere.
Al momento, qui, si aspetta ottobre, si accenna alla guerra, senza parlarne apertamente, e poi si cercano le maschere e qualche provvista in più.
Intanto la vita continua.
Vi terrò informati
A presto

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